venerdì 5 novembre 2021

Favurìte!

Non ne sono certa, ma mi piace pensare che augurare a qualcuno "buona giornata" sia una forma di saluto beneaugurante che appartenga solo ai Napoletani, e forse ai meridionali.

"Buona Giornata" vuol dire augurare una giornata lieta e serena, senza scossoni, senza brutte notizie, senza guai, scocciature e contrarietà.
Trovo che sia un augurio meraviglioso. 
Non saprei pensare che qualcuno possa rovinarlo dicendo magari "Buona giornata, neh!" .
Mentre il buongiorno classico è una forma di rispetto che si usa entrando in un locale, incrociando qualche sconosciuto in ascensore o in un palazzo, o come approccio per chiedere un'informazione, la "buona giornata" è invece una forma di ringraziamento cordiale.
Si dice "buona giornata" alla cassiera del supermercato, al salumiere che ci ha servito al banco, al postino che ci consegna la posta, al giornalaio, al tabaccaio, al farmacista...
Mentalmente io plaudo sempre a chi ha coniato questo saluto che mi mette di buon umore e che invita a un'armonia tra gli esseri umani.

E poi ce n'è un'altra bellissima che purtroppo sta scomparendo : "Favurìte!" .
Un tempo, ogni volta che passavi sotto un palazzo in costruzione o in restauro, durante la mezz'ora di spacco vedevi muratori e operai con i cappelli di carta di giornale che, seduti a terra esausti, con l'immancabile birra da tre quarti accanto, addentavano il mezzo palatone portato da casa e farcito con frittata o polpette con la salsa, o altro. A chiunque passasse si rivolgevano con il "Favurìte!", retaggio rispettoso che significa "quel poco che ho sono pronto a dividerlo con te. Non posso mangiare pensando che tu non ne abbia". Che delicatezza di sentimenti!

Logicamente si rispondeva, e spero ci sia ancora modo di rispondere "Buon appetito!" .







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