venerdì 23 luglio 2021

L'Olandese Volante

C'era un cargo, soprannominato "L'Olandese Volante", come il vascello fantasma che secondo la leggenda solca i mari in eterno senza mai una meta precisa.
Proveniva da Iskenderun in Turchia, diretto verso il centroamerica. Si Chiamava Doris, e affondò nel porto di Napoli dove aveva fatto tappa durante una forte mareggiata, nella quale la poppa andò a scontrarsi sulla scogliera frangiflutti. Era il 14 ottobre del '64.
Affondò e lo scafo giace tuttora nel porto a 24 metri di profondità nei pressi del molo San Vincenzo.
Certo, è sempre triste quando una nave cola a picco, ma due dei marinai che conoscevano l'entità e il valore del trasporto che avrebbero dovuto effettuare, si attivarono subito allertando i contrabbandieri di zona.

A quel tempo, a Napoli i subacquei non erano tanti, e i più bravi si trovavano in Sardegna a fare fortuna raccogliendo i coralli. In gran segreto, fu contattato un giovane che lavorava saltuariamente per la Pirelli Cavi, e che quindi era abituato a scendere ben oltre i 24 metri. Dopo gli accordi, il ragazzo iniziò a lavorare sul relitto. Prendeva servizio di notte e scendeva con una torcia e andando a colpo sicuro dietro indicazione dei marinai.
La nave trasportava ricchezze e manufatti dall'oriente, spezie, stoffe, sete, liquori e tappeti. 
I contrabbandieri erano interessati più che altro ai tappeti. A questo esperto sub ci volle poco più di una settimana per liberare la stiva. Tramite imperscrutabili canali, si sparse immediatamente la voce della disponibilità di tappeti autentici e a buon mercato e ci fu chi fece effettivamente affari d'oro dalla rivendita di quelli recuperati dal relitto. 
La richiesta era continua. Conoscevo il giovane subacqueo, che mi raccontò con ilarità di come il carico di tappeti da lui recuperato sui fondali del Molo San Vincenzo fosse andato esaurito molto rapidamente, e che i contrabbandieri alimentavano il business comprando tappeti scadenti di produzione locale, immergendoli una notte in mare e rivendendoli come autentici, accontentando un po' tutti nella convinzione di aver fatto un affare. Chi li comprava, nell'illusione che fossero stati recuperati dalla nave affondata, li sciacquava dall'acqua salata e una volta asciutti, li esponeva fiero in casa, pronti per essere mostrati agli amici.

L'inventiva napoletana riuscì addirittura a smaltire degli orrendi, pacchiani e coloratissimi scendiletto in ciniglia che rappresentavano il Papa (allora Paolo VI) avanti al colonnato di San Pietro. Anche questi, bagnati in mare ed esposti a Mergellina appoggiati ad asciugare sulle ringhiere tra i parapetti, erano in vendita facendo da sfondo ai secchi con i pesci e i frutti di mare.