sabato 26 settembre 2015

Il signor Rigoli: piemontese o posillipino?



In questa carrellata di personaggi che hanno segnato un'epoca a Riva Fiorita, non si può  dimenticare il Signor Rigoli, che mi auguro legga e gradisca il mio ricordo.

Comparve un pomeriggio d'estate. In costume attraversò rapidamente la piazzetta, fece tre passi sulla spiaggia, si lanciò in acqua e con bracciate poderose raggiunse rapidamente la punta della scogliera.
Si ebbe l'impressione che sentisse il richiamo del mare così come lo avvertono le tartarughine appena venute fuori dal guscio. Ma altro che tartarughina! 
Era un uomo forte, muscoloso, con un fisico erculeo , dava l'impressione che avrebbe potuto stendere chiunque con tre dita. 
Si seppe poi che veniva dal nord, da Verbania, e che era stato trasferito a Napoli per lavoro. 
All'inizio era brusco, schivo; forse per timidezza, forse per diffidenza verso questo ambiente che sentiva ancora estraneo. Rispondeva a monosillabi; le sue più che delle risposte erano dei brontolii. Ci pensò la moglie, la signora Maria, con la sua affabilità, ad integrarsi subito in questa comunità nuova e ci pensarono anche i loro due gemellini, belli e biondi, che con la loro vivacità incantarono tutti. E così pian piano il signor Rigoli entrò alla grande a far parte dei personaggi di Riva Fiorita
Possedeva una vespa con la quale andava al lavoro. Ci saliva con un balzo; sembrava un cowboy che montava a cavallo. 
La signora Maria era una donna tranquilla, placida, paciosa, orgogliosa di suo marito e dei loro bei bambini. 
Lui, innamorato del mare, appena tornava a casa indossava maschera e costume e andava a pesca. Cominciò a conoscere tutte le chiane sulle quali raccogliere le cozze. Ne raccoglieva tante per cui quando nuotava si tirava dietro una barca nella quale man mano le riponeva. Arrivato a terra, le distribuiva, e anche per questo fece amicizia con tutti.
Poi si dedicò ai pesci. Penso che Torquato, indimenticabile, bravissimo sommozzatore dell'acquario, nonchè suo vicino di casa, possa avergli inizialmente indicato le tane, gli anfratti, le zone più pescose. Fatto certo è che dal Cenito a Pietra Salata, negli anni in cui il signor Rigoli pescava con bombole e muta, ci fu una decimazione della fauna ittica. E anche qui, nelle sue battute di pesca, al posto della boa segnasub si trascinava dietro un canotto-appoggio. 
Di una vitalità non comune, quasi ogni pomeriggio, prendeva una barca e si recava a Villa Lauro, alla sorgente dell'acqua minerale, che raccoglieva per la moglie alla quale piaceva molto. 
Ricordo quando risaliva dalla punta della scogliera, grondante di acqua, con la maschera sollevata sulla fronte, e il coltello nella fondina legata al polpaccio. Massiccio, muscoloso, forte, ma dall'indole bonaria, era l'idolo dei ragazzini che lo vedevano come un "gigante buono" e avrebbero voluto imitarne le gesta.
Il segnale che il signor Rigoli era in casa era rappresentato dalla sua muta stesa ad asciugare sul terrazzino, così come la bandiera che segnala che il capitano è a bordo.

Può andar fiero di aver lasciato un segno, dimostrando di aver apprezzato, con lo spirito giusto, l'atmosfera e l'incanto di Riva Fiorita.


Il signor Rigoli


Giuseppone a mare - Credits : bj albert