lunedì 14 agosto 2017

Compere, chiacchiere e sorrisi

Tutti i posillipini che abitavano più su di Piazza San Luigi, riconoscevano come loro "centro commerciale" i cento metri scarsi che andavano da Palazzo Panagìa al viale Costa.
Sulla sinistra si trovavano tre botteghe: una cartoleria, un negozio di barbiere, e una macelleria.
La cartoleria, posta strategicamente di fronte alla scuola Cimarosa, era gestita da una coppia gentilissima e affiatata. Vi si trovavano quaderni, penne, articoli di cancelleria, carte da regalo, cartoncini, e ci si meravigliava sempre che in un ambiente così piccolo quale era, potesse entrarci tanta roba.
Subito dopo c'era il barbiere, con l'immancabile sediolone con la testa di cavallo che avrebbe dovuto convincere i bambini riottosi, a tagliarsi i capelli.
Subito dopo c'era la macelleria, di cui si occupavano marito e moglie. La signora era addetta a preparare gli hamburger, il marito aveva un modo tutto suo di affettare la carne.
Seguiva il movimento del braccio, molleggiando sulle gambe, e ne veniva fuori una specie di balletto.
Di fronte c'era la farmacia, e poi la salumeria D'Angelo, piccola ma accorsata.
Sotto palazzo Bucciero il bar tabaccheria della signora Virginia, un forno a fascine, un fruttivendolo, un fabbro, e l'altra salumeria, quella del Ricciolillo.
L'edicola accanto al pilastro della discesa del Viale Costa chiudeva la zona commerciale.
C'era poi Luciano, pescivendolo ambulante, col suo tino azzurro col pescato del giorno, o con il secchio delle cozze.
Chi invece desiderava le uova e la frutta fresca si recava da Agostino, nella sua cascina rossa di fronte alla chiesa.
Per i bambini era una gioia: questi infatti erano invitati ad entrare con lui nel pollaio e a scegliere l'uovo fresco, oppure scendevano nella campagna sottostante e raccoglievano, a seconda della stagione, arance, mandarini e fichi.
Anni prima, quando ancora la vigna non era stata sacrificata per costruire le villette dei magistrati , sotto la strada e di fronte ai giardinetti, il padre di Agostino vendeva anche un ottimo vino prodotto da lui.
Fare la spesa era un'occasione di incontro: ci conoscevamo tutti.
Ci si scambiavano notizie, battute, sorrisi.