sabato 9 gennaio 2021

Il libro dei Racconti di Giuseppone

Dopo tanti anni, tanti racconti e tante richieste, è finalmente uscito il libro dei Racconti di Giuseppone.

E' possibile ordinarlo su Amazon, a questo link, e riceverlo in pochi giorni a casa.

"Storie, ritratti, ricordi di mare, persone e luoghi, in una Napoli ormai scomparsa. In una carrellata di racconti, le vite di un piccolo borgo sul mare, quello di Posillipo, un vero e proprio "villaggio" con le sue consuetudini, i suoi personaggi, le sue tradizioni. Un mondo fatto di rispetto, gentilezza e una invidiabile serenità -nonostante condizioni economiche non sempre floride-, di bei sentimenti, di persone che hanno lasciato ricordi struggenti e a volte comici, in un luogo di enorme bellezza. Un tempo che sembra lontanissimo, ma che si svela agli occhi del lettore trascinandolo in quell'atmosfera dalle tinte pastello che Maria Civita riesce a dipingere in poche righe. Pescatori, posteggiatori, baroni e venditori ambulanti, signori e scugnizzi, marinai e villeggianti, si alternano nei racconti formando un ecosistema perfettamente integrato, sullo sfondo degli avvenimenti di un'epoca (gli anni '50 e '60) che vede ancora Napoli come una capitale culturale. Una città operosa, vivace e piena di vita, lontana dai ritmi frenetici della nostra contemporaneità, che viene raccontata dal punto di vista di un quartiere periferico affacciato sul mare."

https://www.amazon.it/Racconti-Giuseppone-Storie-ritratti-ricordi/dp/B08R2C8RBT/ref=tmm_pap_swatch_0?_encoding=UTF8&qid=1610204832&sr=1-2


venerdì 8 gennaio 2021

Il Pittore

Fra gli anni '50 e '60 a via Chiaia, dove attualmente ha sede la filiale di una banca, esisteva una galleria d'arte. Era molto frequentata. Tutte le persone che facevano compere, allora si diceva commissioni, si fermavano a dare un'occhiata. A volte si trovavano occasione di tele del primo '900, a volte veniva esposto un mix di autori emergenti, altre volte una personale di un pittore contemporaneo.

Paesaggi, marine, barche tirate a secco, qualche ritratto, fiori, erano i soggetti ricorrenti.

Spesso l'artista che esponeva la sua personale era presente, e sedeva ad una scrivania in fondo alla stanza insieme al curatore della galleria. Si capiva dalla sua tensione che l'autore delle opere fosse proprio lui. Orecchiava per sentire i commenti, e scrutava i visi di chi osservava le sue tele, desiderando scorgervi un cenno di apprezzamento.

Una volta ci fu un pittore, dall'aria spocchiosa e dal baffetto supponente, che girava invece tra i visitatori pavoneggiandosi fra le sue "opere" che erano assolutamente fuori dagli schemi consueti.

Erano infatti tele astratte, con abbinamento di colori sgradevoli e luoghi di fantasia da interpretare. Il pubblico entrava e usciva rapidamente dalla galleria, non mostrando alcun interesse, anzi meravigliandosi per questa mostra, che in un certo senso squalificava le scelte precedentemente oculate effettuate dal gallerista.

Entrò finalmente una coppia che sembrava interessata. Un uomo corpulento, con la moglie vivace e minuta, si soffermarono davanti a un quadro, osservandolo a lungo. Poi passarono avanti, tornarono al quadro di prima. Lo osservarono da lontano... Il pittore, ringalluzzito, si presentò. Il signore, lasciato il braccio della moglie, chiese spiegazioni sul significato del primo quadro:

"Scusate, ma quella macchia nera che rappresenta?"

- "Ah! quello è il sole!"

- "Il sole? Ma quello è nero!?"

- "Sì, ma io lo vedo così! " - asserì gongolante e pieno di sè il pittore. 

- "E scusate, e quelle macchie viola in quella striscia gialla?"

- "Ah... Quelli sono gli alberi, e quella che lei chiama "striscia gialla" è un fiume"

- "Gli alberi viola? Il fiume giallo?" - chiese sbigottito il signore.

E l'autore , con sufficienza, rispose:

"Cosa vuole... Io li vedo così!"

Allora il visitatore della mostra non ne potè più e rispose: 

"E vuje co' ll'uocchie 'e chesta manera ve mettite a ffà 'o pittore!?"

E, irritato, convinto di essere stato preso in giro, uscì dalla galleria, tirato per un braccio dalla moglie.