domenica 1 maggio 2016

...quando arrivava la "staggione"

Fino alla metà degli anni '50 non esistevano tutti i motoscafi che attualmente infestano il golfo e il mare di Posillipo.
In ogni rada c'erano i pescatori che affittavano barche a remi e sandolini, mentre a Mergellina quelli che ritenevano di essere esperti di venti e di correnti, noleggiavano i dinghy
A volte, qualche yole, silenziosa e rapida, solcava velocemente il mare.
La villeggiatura era un lusso per pochi, in compenso esistevano i lidi e gli stabilimenti.
A Posillipo si iniziava dal Sea Garden, lido esclusivo con alberi e spiaggetta privata, frequentato da bagnanti abbienti e spocchiosetti. 
Pochi metri più avanti, dopo il circolo, c'erano il bagno Ondina e l'intramontabile bagno Elena che confinava con il bagno municipale Donn'Anna. Quest'ultimo, dall'ingresso gratuito, era preso d'assalto da ragazzini indiavolati e dalle rispettive vocianti e opulente madri.
Tutti venivano scaricati dal filobus 240 con i loro ombrelloni, borsoni, camere d'aria e salvagenti con la paperella; qualcuno addirittura con la sedia a sdraio portata da casa.
Affacciandosi dal parapetto della strada sovrastante si sentivano i gridolini di eccitazione dei tanti bambini che scoprivano il mare e le sue meraviglie.
C'era poi il bagno Sirena, Grottaromana più adatto alla buona borghesia, il Lido del Sole montato davanti a Villa Martinelli, dal quale partiva Proggiolone con gli squisiti panini che avrebbe venduto al Cenito.
Questi lidi erano perlopiù frequentati da persone che venivano dalla città, perchè i posillipini avevano sempre una amico cui appoggiarsi e sfruttarne la discesa privata a mare.
Altri ancora scendevano a Villa Lauro, dove un portiere compiacente permetteva loro di godere della spiaggia e della scogliera.
Poi c'era lo stabilimento di Riva Fiorita.
Mentre tutti questi bagni e lidi venivano ogni anno montati su palafitte, e smontati a fine stagione, Riva Fiorita, che in effetti era un parco sul mare, aveva le cabine in muratura, le docce, il bar, la pizzeria, il juke box, la pista da ballo, il biliardino.
Qui, ai pochi villeggianti che affittavano le case per l'estate, si aggiungevano i bagnanti, che in massima parte arrivavano via mare, sbarcando dalle motobarche.
Ancora più avanti, a Marechiaro, il Lido delle Rose, tuttora in esercizio, era l'ultimo di Posillipo.
I maschi passavano lentamente con le barche sotto i pontili di legno per adocchiare le ragazze più carine, e si tuffavano per fare colpo, oppure giocavano in acqua passandosi un pallone arancione "Superflex".
Le ragazzine li guardavano di sottecchi, arrossendo e ostentando indifferenza.
Ci si divertiva con poco. Si organizzavano gare di nuoto e pali della cuccagna, sfide a calcio balilla.
I più anziani giocavano a carte sui tavolini pieghevoli addossati alle ringhiere di legno.
Di fronte a Nisida c'era poi lo splendido, enorme, frequentatissimo Lido Pola, e sulla spiaggia di Coroglio, il lido omonimo, insieme al lido Marechiaro, montato irresponsabilmente sui ruderi di una villa romana e ormai ridotto soltanto ad un solarium.
La spiaggia di Coroglio negli anni '50-'60

Il bagno Elena