mercoledì 28 ottobre 2020

Pietrasalata

Non so chi per primo abbia  pensato di darle questo nome semplice, scontato e simpaticissimo.
Pietrasalata è uno scoglio noto a tutti i posillipini, ed è l'unico resto affiorante di un'antica villa romana.
Tutti noi bambini, e poi ragazzetti, ci allungavamo con i canotti di gomma e poi con le barche fino a questa " pietra" in mezzo al mare. 
A volte raggiungerla era un po' faticoso, perchè un gioco di correnti ci respingeva e ci impegnava a remare con più forza. Quando la raggiungevamo ci sembrava di aver doppiato Capo Horn.
D'altra parte Pietrasalata ci offriva tanto.
A parte la sorgente di acqua minerale (una delle tante a Posillipo) e le cozze squisite, consideravamo la vasta area che va appunto da questo scoglio alla scogliera di villa Rosebery come la nostra casareccia barriera corallina.
Pinterrè coloratissimi, cavallucci marini, mazzoni, pesci ago, anemoni, sparaglioni, vope, affollavano le chiane sommerse e i ruderi della villa, e trovavano riparo nella vasta vegetazione di alghe e uva di mare.
Anche i guarracini erano presenti. Si riconoscevano per il colore scuro e per le codine doppie. La loro era presenza era quantomai gradita, conferma della salubrità dell'acqua, vista la loro impossibilità di sopravvivenza in un mare inquinato.

Da ragazza ricordo di essere scesa una volta con le bombole e di avere scorto con emozione sul fondo pochi centimetri di un avanzo di mosaico, a testimoniare il ricordo dell'antica villa romana che si ergeva su quelle chiane.
A Posillipo si è sempre raccontato di un incrociatore che si incagliò nottetempo sugli scogli di Pietrasalata, e in effetti, essendo le secche quasi affioranti, volendo procedere anche in barca in questo tratto di mare bisogna conoscere un particolare tragitto da fare per non fracassare chiglie, eliche e fuoribordo.